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PARCHI DELL’OVEST ON THE ROAD
- IL NOSTRO TOUR -


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IL NOSTRO TOUR ON THE ROAD

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TAPPE DEL TOUR:
Sequoia National Park
Yosemite NP
Death Valley NP
Zion NP
Bryce NP
Lake Powell
Grand Canyon
Painted Desert
Monument Valley
Arches NP
Dead Horse State Park
Canyonlands NP
Grand Teton NP
Yellowstone NP
Big Sur
Santa Barbara
Malibù
Los Angeles



PARTENZA Lu16/06/2008 – RITORNO Ve04/07/2008


Lu 16/06 PARTENZA Volo Roma/Los Angeles – Bakersfield (California)
Partenza da Roma alle ore: 9.30. Arrivo a LA alle ore: 13.20.
Appena atterrati ritiriamo l’auto e in un paio d’ore arriviamo a Bakersfield dove pernottiamo al Motel 6 per 49 US$ a coppia, non a testa (pari a 30 euro, come riscontriamo immediatamente dopo il pagamento dal messaggino della Mastercard).


Ma 17/06 Bakersfield – Sequoia National Park – Merced (California)
Partenza da Bakersfield per il Sequoia National Park dove, appena arrivati, acquistiamo l’Annual Pass per 80 US$.
All’interno del Sequoia facciamo due passeggiate: quella per raggiungere il punto panoramico del Moro Rock e un’altra per vedere il General Sherman Tree (una mega sequoiona da guinness dei primati).
Pernottamento al Motel 6 di Merced per 57 Us$ a coppia.

La cosa più bella vista oggi: passeggiata al Moro Rock e le sequoie giganti.

Considerazioni generali sul Sequoia NP:
è stato il nostro primo parco e siamo rimasti molto colpiti dalla maestosità delle sequoie. Le Sequoie viste in altri parchi non reggevano il confronto con quelle viste qui: erano “alberelli”.
Indimenticabile la “foresta dei Giganti”.

Vai alle foto del Sequoia National Park


Me 18/06 Merced – Yosemite National Park – Bishop (California)
Partenza da Merced per lo Yosemite NP.
Una volta entrati nel parco puntiamo alla strada 41 per vedere le cascate della sposa (Bridalveil Fall). Un breve sentiero ci conduce proprio sotto alla cascata.
Riprendiamo la macchina e continuiamo a percorrere la 41, subito dopo la cascata (prima del tunnel) c’è un punto panoramico per ammirare el Capitan e l’Half Dome.
Proseguiamo fino al Glacier Point dove con una breve passeggiata arriviamo al punto panoramico dal quale si possono osservare le Yosemite Falls, l’Half Dome,…: la vista è veramente mozzafiato.
A questo punto riprendiamo la macchina per tornare indietro: dobbiamo attraversare il parco in auto percorrendo una strada panoramica (la 120). Ritroviamo così el Capitan che vediamo in tutto il suo splendore (è veramente maestoso).
A Olmsted Point ci imbattiamo in un altro view point spettacolare e più avanti c’è un lago incastonato tra i monti: il Tenaya Lake.
Pernottamento a Bishop al Motel 6 per 67 US$ a coppia.

La cosa più bella vista oggi: il Glacier Point e la strada che attraversa il parco (la 120).

Considerazioni generali sullo Yosemite NP:
merita assolutamente una visita! Lo spettacolare panorama che si gode dal Glacier Point e la strada che attraversa il parco (la 120) sono imperdibili.

Vai alle foto dello Yosemite National Park


Gi 19/06 Bishop – Death Valley National Park (California) – St. George (Utah)
Partenza da Bishop per la Death Valley (la valle della morte). Abbiamo scorte di acqua, cibo (soprattutto frutta) e, ovviamente, il pieno di benzina.
Per capire quanto sia inospitale questa valle basti pensare che non c’è il solito gabbiotto del ranger che ti fa pagare l’entrata al parco. Esiste solo una macchinetta fai da te.
Le prime cose che vediamo entrando nel parco sono il Mosaic Canyon e le Sand Dunes. Proseguendo incontriamo il Mustard Canyon (il cui colore è proprio quello della senape), Furnace Creek (il nome dice tutto), il Golden Canyon (la cui passeggiata ci dicono essere incredibile ma fa veramente troppo caldo per me e mio marito si adegua alle mie esigenze rinunciando), l’Artist Drive con il meraviglioso Artist Palette (la “tavolozza del pittore”: i suoi colori tolgono il fiato), il Devils Golf Course (niente di eccezionale rispetto a tutto il resto), Badwater. Indimenticabile anche la vista che si gode dallo Zabriskie Point: nonostante la fatica della breve passeggiata che serve per raggiungerlo ne vale la pena.
Avremmo dovuto vedere anche la Dante’s View (anche questa consigliataci dal Visitor Center) ma io avevo la pressione a due. Proprio non ce la facevo. Ho gettato la spugna.
Pernottamento al Red Cliff Inn di St.George per 66.29 US$ a coppia. Dobbiamo spostare l’orologio avanti di un’ora perché nello Utah il fuso orario è di -8 ore rispetto all’Italia (in California era -9).
Non siamo riusciti a raggiungere il Motel 6 perché abbiamo bucato una gomma. Per fortuna non ci è capitato in mezzo al deserto!!! L’indomani mattina siamo andati da un gommista (il Discount Tire) che ce l’ha riparata GRATIS! La scena è stata buffissima perché quando il proprietario ci ha fatto vedere la fattura con l’importo (0 dollari) e ci ha detto che per una semplice bucatura non avremmo dovuto pagare nulla io e mio marito abbiamo detto in coro: sta scherzando? Il proprietario e un paio di americani che aspettavano in negozio sono scoppiati a ridere. Erano stupiti del nostro stupore!
In quel momento mi sono tornate alla mente le parole di Darwin che concluse “The Voyage of the Beagle” osservando che il viaggiatore “scoprirà quanto numerose sono le persone gentili, con le quali non ha mai avuto né avrà mai più alcun rapporto, disposte a offrirgli un aiuto disinteressato”.

La cosa più bella vista oggi: l’Artist Palette nell’Artist Drive e lo Zabriskie Point.

Considerazioni generali sulla Death Valley:
per me che soffro di pressione bassa è stata una vera impresa. 50 gradi all’ombra! E non aggiungo altro. Ma la vista della tavolozza del pittore (Artist Palette) e dello Zabriskie Point (la passeggiatina per raggiungere questo punto panoramico l’ho fatta con l’ombrellino da pioggia per cercare di ripararmi dal sole cocente) mi hanno completamente ripagata della fatica. L’impatto con l’Artist Palette mi toglie il fiato: sarà la sorpresa di vedere così tanti colori in mezzo al deserto ma è di sicuro uno dei posti più incredibili che abbia mai visto! Andateci al tramonto.
Portatevi acqua in quantità industriale perché io l’ho usata anche per bagnarmi i capelli e il cappellino (tecnica imparata in Egitto) prima di scendere per le brevissime passeggiate panoramiche. Anche la frutta è d’aiuto.
Non forzate troppo l’auto se non volete che vi abbandoni. Noi non abbiamo avuto problemi, abbiamo sempre tenuto l’aria condizionata accesa, ma siamo stati mooolto attenti a non forzarla in salita.
Una curiosità: ci è capitato di incontrare un uomo tutto vestito di bianco che a mezzogiorno correva in mezzo a quel torrido deserto stracarico di bottiglie d’acqua. Tra l’altro ho letto che un altro turista l’ha incontrato qualche anno fa nello stesso posto quindi ero convinta che fosse un locale. Invece oggi stavamo leggendo il giornale e abbiamo scoperto che è un atleta veneto che per mestiere si diletta a percorrere i deserti correndo.

Vai alle foto della Death Valley


Ve 20/06 St. George – Las Vegas - Zion National Park – Cedar City (Utah)
Partenza da St. George per lo Zion NP.
Prima di arrivare allo Zion passiamo attraverso Las Vegas, piena zeppa di casinò, palazzoni altissimi e molto kitsch: insomma la classica americanata. La sera farà sicuramente un effetto diverso ma noi preferiamo non perdere tempo qui e vedere i parchi.
Per visitare lo Zion bisogna lasciare la macchina al Visitor Center o in un altro parcheggio poco più avanti (vicino al museo) e prendere lo shuttle. Con la navetta percorriamo la Scenic Drive, una strada che va dal Visitor Center fino alla Riverside Walk, dove facciamo una passeggiata di un’ora e mezza circa lungo il fiume fino al canyon. Alla fine della passeggiata, se ci si vuole addentrare nel canyon, bisogna camminare in mezzo al fiume e i sandali da trekking sono quindi l’ideale. Noi l’abbiamo fatto per circa un chilometro in mezzo alle gelide ma rinfrescanti acque. C’era chi aveva proseguito così per 12 km fino ad arrivare alla gola.
Pernottamento a Cedar City al Super 8 in una bella suite con vasca idromassaggio a due posti. Il tutto a 88.27 US$ a coppia. Dopo la megafatica di ieri alla valle della morte ce lo siamo decisamente meritato.

Considerazioni generali sullo Zion NP:
lo Zion è stato, insieme al Grand Canyon, il parco più affollato che abbiamo visitato. E francamente, dal mio punto di vista, la cosa è inspiegabile. Se da un lato è vero che può essere un ottimo posto per le persone costrette sulla sedia a rotelle (vi sono molti sentieri pensati per le loro esigenze, come pure le navette), e per le famiglie con figli piccoli (ci sono laghi e torrenti in cui rinfrescarsi e bei prati verdi in cui fare il picnic e riposarsi sotto un albero), che il sistema degli shuttle funziona veramente bene (che organizzazione questi americani!) e che la passeggiata in riva al fiume fino al canyon è suggestiva, dall’altra parte il paesaggio (canyon a parte) che si vede e la vegetazione che si trova qui è assolutamente identica a quella delle nostre montagne (a parte qualche sequoietta) e non presenta quelle particolari caratteristiche che lo rendono unico e diverso da altri parchi da noi visitati. Il canyon lo si vede anche in altri parchi ed è molto più maestoso (vedi, ad esempio, Bryce o il Grand Canyon) e a noi è parso che non vi fosse nient’altro di veramente caratteristico e speciale da vedere. Per di più faceva un caldo spaventoso. E noi eravamo molto provati dal giorno prima.

Vai alle foto dello Zion National Park


Sa 21/06 Cedar City - Bryce Canyon National Park (Utah)  – Glen Canyon National Park (Lake Powell – Arizona) – Page (Arizona)
Partenza da Cedar City per il Bryce Canyon NP.
Appena arrivati al Bryce facciamo subito una splendida passeggiata panoramica da Sunset Point (dove abbiamo lasciato la macchina) fino a Sunrise Point. Abbiamo percorso il Navajo Loop Trail e il Queens Garden Trail. Il percorso dura 2-3 ore in tutto e viene chiamato anche il Queens/Navajo Combination Loop. Consigliatoci dal Visitor Center si rivela faticoso ma stupendo. Il sentiero scende a picco nelle ripidissime gole del Canyon (il dislivello è impressionante) per risalire più dolcemente più avanti. Lungo il percorso si passa in mezzo al Bryce Amphitheater e si gode di una vista spettacolare.
Dopo aver pranzato nell’area picnic riprendiamo l’auto per vedere gli altri punti panoramici del parco: l’Inspiration Point e il Bryce Point.
Usciti dal parco ci dirigiamo al Glen Canyon NP per vedere il lago Powell. Nel passaggio dallo Utah all’Arizona guadagniamo un’ora (torniamo a -9) e così riusciamo a vedere la spettacolare Lone Rock (la roccia solitaria) del Lake Powell.
Pernottamento a Page al Budget Inn per 67,63 US$ a coppia. Il Motel 6 (costava un’ottantina di dollari) era pieno (siamo arrivati verso le 19.30) ma troviamo questo albergo che costa anche meno.

La cosa più bella vista oggi: la passeggiata da Sunset Point a Sunrise Point, e il Lake Powell.

Considerazioni generali sul Bryce Canyon NP:
non ci sono parole per descrivere questo parco. Le sue guglie (non a caso chiamate Pink Cliffs) formano un anfiteatro di rara bellezza. È un paesaggio stranissimo che non può non colpire per la sua particolarità. Per apprezzare meglio i colori di queste formazioni rocciose, con tutte le loro gradazioni che vanno dal rosa al rosso, bisognerebbe recarsi al parco all’alba (e godersi il panorama dal Sunrise Point) e al tramonto (e godersi il panorama dal Sunset Point).
Inoltre è d’obbligo una passeggiata nella discesa ripidissima che vi porta nella gola del Canyon in mezzo alle sue maestose guglie, dove si ha la netta sensazione di essere atterrati in un altro pianeta.

Considerazioni generali sul Glen Canyon (Lake Powell):
il Lake Powell è un enorme lago artificiale, formatosi grazie alle acque del fiume Colorado in seguito alla costruzione di una diga (che si vede andando verso Page). È un posto incantevole e occupa due stati: lo Utah e l’Arizona. Fa parte della Glen Canyon National Park Area e per entrarci si può usare il solito pass annuale.
L’altissimo roccione solitario (chiamata appunto Lone Rock) che si erge al centro del lago si nota già dalla strada, ma per gustare appieno l’atmosfera di pace che si respira al tramonto, osservare i vari strati di colore (bianco, rosso, marrone, …), vedere i canyon e i suggestivi panorami è meglio entrare nel parco.
Questo parco, che durante i weekend brulica di persone e specialmente di famiglie che fanno giri in barca, al tramonto è davvero vuoto: una vista spettacolare. Peccato non avergli dedicato più tempo!
Tra l’altro, sempre da Page, mi hanno detto che si può raggiungere l’Horseshoe Band: un posto fantastico i cui colori sembrano uscire dalla tavolozza di un pittore. Purtroppo noi l’abbiamo visto solo in foto.

Vai alle foto del Bryce NP                                                 Vai alle foto del Lake Powell


Do 22/06 Page – South Rim of the Grand Canyon – Painted Desert – Kayenta (Arizona)
Partiamo da Page per il Grand Canyon NP.
Entrati nel parco percorriamo in auto tutto il percorso blu (il “Village Route”), fermandoci ai punti panoramici, fino ad arrivare all’Hermits Rest. Qui, dopo aver parcheggiato, prendiamo la navetta per seguire il percorso rosso (l’Hermits Rest, appunto), scendiamo alla terza fermata (“Powell Point”) e andiamo a piedi fino alla quarta fermata (“Hopi Point”, un bellissimo sentiero di 500 metri a strapiombo sul Canyon) dove riprendiamo lo shuttle per tornare indietro.
Riprendiamo l’auto e torniamo a “Mather Point” per parcheggiare l’auto e prendere lo shuttle verde “Kaibab Trail Route”. La prima fermata dello shuttle è South Kaibab: c’è la partenza per un sentiero molto ripido che noi evitiamo accuratamente. Nella seconda fermata (“Yaki Point”) c’è un punto panoramico, ma sinceramente era meglio il percorso dell’Hermits. Alla terza ed ultima fermata c’è la partenza per un altro sentiero.
Uscendo dal parco ci fermiamo ad osservare la fantastica vista sul Grand Canyon dalla torre del “Desert View”.
Ci dirigiamo verso la Monument Valley e, strada facendo, godiamo di uno spettacolare scorcio sul Painted Desert (il deserto dipinto). Le rocce sembrano davvero dipinte! Hanno diversi strati di colore ben separati tra loro: giallo, rosso, marrone, grigio,…
Pernottamento a Kayenta al Best Western per 146,90 US$ a coppia. Questo è stato il prezzo più alto di tutta la vacanza! La media è stata circa di 48 Euro (circa 75 US$) a notte.
In questo paesino sperduto nel deserto, il cui unico privilegio è la vicinanza alla Monument Valley, sembrano non esserci Motel economici e la ricettività alberghiera è davvero scarsa. Quando arriviamo noi (alle 22) è tutto pieno. La fortuna ci aiuta perché, dopo aver passato vari alberghi, nell’istante in cui metto piede al Best Western e leggo l’ennesimo cartello “No Vacancy”, la receptionist, che è al telefono, mi dice di aspettare perché le stanno disdicendo in quel preciso momento una camera. Subito dopo di me entrano altri due americani in cerca di una stanza ma ormai la camera è mia! Loro sono costretti a pagare ancora di più per trovare un letto.

La cosa più bella vista oggi: la passeggiata da Powell Point a Hopi Point e il belvedere di Desert View dalla torre.

Considerazioni generali sul Grand Canyon South Rim:
il Grand Canyon ha due versanti di osservazione: il North Rim e il South Rim, che sono mooolto distanti tra loro. Quindi bisogna scegliere prima quale versante si vorrà visitare perché ci si arriva da due strade differenti.
A differenza di molti turisti che sono rimasti totalmente estasiati da questo parco a noi non è successa la stessa cosa. Con questo non voglio assolutamente dire che non valga la pena di essere visitato (anzi, andateci!) ma, più semplicemente, che abbiamo visto parchi molto più belli o, probabilmente, parchi sui quali non avevamo aspettative così alte e quindi, forse proprio per questo, ci hanno lasciati senza parole (ad esempio il Bryce Canyon il giorno prima).
In ogni caso, sarà perché c’era troppa gente (trovare parcheggio era un’impresa! E lo “scontro” nelle passeggiate la norma), sarà perché la ragazza del Visitor Center non ci ha consigliati molto bene (non mi è sembrata particolarmente organizzata e propositiva. Forse era il suo primo giorno di lavoro), sarà perché avevamo forse troppe aspettative, sta di fatto che il Grand Canyon è stata un po’ una delusione. Tra l’altro parlando con degli americani (purtroppo solo dopo averlo visitato) ci è stato detto che il South Rim (dove siamo andati noi) viene altamente consigliato dai Visitor Center perché vi sono più strutture turistiche e sono state investite molte risorse per potenziare appunto l’offerta turistica su quel lato del Canyon; è quindi una sorta di raccomandazione politica. Per questo esistono le guide alla Lonely Planet: per consigliarti il percorso più bello indipendentemente dalle “pressioni” governative. Ma la Lonely ci ha miseramente traditi consigliandoci il South Rim!
Comunque, ci è stato raccontato che il North Rim ha una vista spettacolare sul Canyon, dato che il punto di osservazione è molto più alto rispetto al South, senza contare che lì i turisti sono veramente pochi (dato che vengono tutti dirottati dall’altra parte) quindi è molto più semplice e piacevole girare per il parco. Il mio consiglio è quindi di provare il meno caotico e più suggestivo versante Nord. Poi, fatemi sapere.

Vai alle foto del Gran Canyon                                         Vai alle foto del Painted Desert


Lu 23/06 Kayenta - Monument Valley – Mexican Hat – Valley of Gods – Navajo Twins – Wilson Arch – (Moab) – Arches National Park – Moab (Utah)
Partenza da Kayenta per vedere la Monument Valley. Si prosegue passando per Mexican Hat (il cappello del Messicano), la Valley of Gods (stupenda), i Navajo Twins (sono proprio due rocce gemelle), Wilson Arch, fino ad arrivare all’Arches National Park.
Arriviamo all’Arches nel pomeriggio e ci dirigiamo subito al Visitor Center. Dopo aver preso tutte le informazioni ci avviamo in auto al Park Avenue Viewpoint and Trailhead dove ci hanno consigliato di fare una passeggiata che sembra veramente meravigliosa, ma che decidiamo di rimandare a più tardi (vogliamo prima vedere il Delicate Arch). Continuando il nostro tour dentro il parco vediamo i Three Gossips, The Organ, Courthouse Towers Viewpoint, Petrified Dunes Viewpoint, il Balanced Rock (dove vediamo un paio di conigli), il Garden of Eden, North Window e South Window e il fantastico Double Arch (scendiamo dall’auto e facciamo la breve passeggiata che ci conduce proprio sotto all’arco doppio. Fatela! È veramente fantastico!).
Riprendiamo l’auto per arrivare alla faticosissima passeggiata di 5 km (andata e ritorno) che ci porterà ad osservare in religioso silenzio il meraviglioso tramonto sul Delicate Arch. Quando torniamo alla macchina sono quasi le 21 e dobbiamo, a malincuore, interrompere la nostra visita a questo parco.
Mi hanno consigliato al Visitor Center, ma non l’abbiamo visto per mancanza di tempo: la passeggiata di un quarto di miglio da Lower Delicate Arch Viewpoint a Upper Viewpoint, poi Fiery Furnace Viewpoint, e la passeggiata per vedere Tunnel Arch, Pine Tree Arch, Landscape Arch.
Pernottamento al Rustic Inn di Moab per 67,00 US$ a coppia. Questo albergo si stava rinnovando e aveva alcune camere ad un prezzo molto basso perché dovevano ancora finire i pavimenti. Quindi l’arredamento era tutto nuovissimo ma mancava la moquet per terra (tra l’altro, secondo me, è molto più igienico senza). Ci siamo fermati a prenotare l’albergo prima di visitare l’Arches.

La cosa più bella vista oggi: la Monument Valley. L’Arches NP: in particolare, la passeggiata fino al Double Arch e, soprattutto, quella per arrivare al Delicate Arch.

Considerazioni generali sulla Monument Valley:
a mano a mano che ci si avvicina alla Monument Valley sembra proprio di trovarsi dentro un film Western. Pare quasi di udire la classica canzoncina (ve la ricordate?) e, con un po’ di immaginazione si vede anche John Wayne a cavallo. Questa meravigliosa valle infatti l’avrete certamente già vista in uno dei tanti film che l’hanno resa celebre. Per vederne bene i colori vi consiglio l’alba o, meglio ancora, il tramonto.
Noi abbiamo scelto di osservarla dalla strada che ci passa proprio in mezzo. I racconti di coloro che ci sono stati non ci hanno convinti ad addentrarci nella riserva per un’escursione coi navajos. Le cose che si possono ammirare dall’interno ci sono sembrate esattamente le stesse visibili dall’esterno.

Considerazioni generali sull’Arches NP:
questo parco vanta la più alta concentrazione di archi di arenaria di tutto il mondo. Questi archi sono una vera opera d’arte della natura e ne esprimono la potenza: infatti si sono formati grazie alla costante erosione del vento, che ad Arches soffia ininterrottamente. Lo spettacolo offerto da monumenti come il Double Arch e il Delicate è davvero singolare.
Dopo aver faticosamente raggiunto il Delicate Arch per goderci il tramonto da lassù siamo rimasti incantati da quest’opera naturale e profondamente colpiti dal silenzio che regnava tutt’intorno nonostante la folla di turisti presente. Erano tutti in silenziosa contemplazione.
Abbiamo un unico rimpianto: non aver finito di esplorare il parco!!!

Vai alle foto di: Monument Valley, Mexican Hat, Valley of Gods

Vai alle foto dell'Arches National Park


Ma 24/06 Moab – Dead Horse Point State Park (Utah) – Canyonlands National Park (Utah) – Rock Springs (Wyoming)
Partenza da Moab per il Dead Horse Point State Park.
Per visitare il Dead Horse dobbiamo pagare 10 US$ perché è un parco statale (Utah), non nazionale (USA). Ci dirigiamo subito al punto panoramico e prendiamo il sentiero sulla destra per ammirare meglio la vista che spazia sulla valle, sul fiume Colorado, e sul parco di Canyonlands.
Riprendiamo la macchina per addentrarci nel Canyonlands NP, dove, dopo la nostra solita sosta al Visitor Center, ci avviamo subito al Grand View Point Overlook per fare la passeggiata (un miglio), dove rimaniamo colpiti da delle “terrazze” naturali (di roccia) che sembrano sospese nel vuoto e non sono protette da ringhiere.
Subito dopo pranzo iniziamo il lungo viaggio verso lo Yellowstone.
Nel passaggio dallo Utah al Wyoming torniamo a -8 rispetto all’Italia. Abbiamo perso un’ora.
Pernottamento a La Quinta Inn di Rock Springs per 144,72 US$. Dopo aver cercato inutilmente un albergo in lungo e in largo, ed essercela vista brutta, chiedo alla receptionist di un hotel se può fare qualche chiamata in giro (ormai sono le 22 passate). L’unica stanza disponibile in tutta la città era presso La Quinta Inn e lo era perché l’aria condizionata era rotta. Ciò ci frutta anche un po’ di sconto (una ventina di dollari circa). Abbiamo dormito con la coperta. Ma come fanno gli americani ad usare l’aria con un clima simile?
La nota positiva di questo albergo è stata la ricca colazione. Ci siamo preparati pure dei bagel con hamburger e formaggio fuso per il pranzo. Una vera leccornia.

La cosa più bella vista oggi: la vista di Dead Horse Point e la passeggiata a Canyonlands.

Considerazioni generali sul Canyonlands NP:
il Visitor Center ci ha consigliato il Green River Overlook e il Grand View Point Overlook. Abbiamo visto solo il secondo. Siamo rimasti sorpresi dal radicale cambiamento di paesaggio rispetto ad Arches. Questi due parchi sono molto vicini ma molto diversi tra loro. Un bel posto ma, forse, andava visto prima di Arches, per poterlo apprezzare meglio. Non regge il confronto con le sensazioni provate il giorno prima di fronte agli archi modellati dal vento.

Vai alle foto del Dead Horse Point State Park e di Canyonlands National Park


Me 25/06 Rock Springs – (Jackson) - Grand Teton National Park – Jackson (Wyoming)
Partenza da Rock Springs per il Grand Teton NP.
Dopo aver parcheggiato la macchina facciamo la passeggiata che costeggia il Jenny Lake (è un loop di 10 km circa) e avvistiamo un paio di castori, con uno c’è quasi lo scontro!
Pernottamento al Motel 6 di Jackson per 96,00 US$ a coppia. Purtroppo per il giorno dopo hanno solo delle camere per fumatori e quindi dovremo cambiare albergo. Ci siamo fermati a prenotare questo albergo prima di andare al Teton.

Considerazioni generali sul Grand Teton NP:
anche in questo caso, come per lo Zion, il paesaggio e la vegetazione ricorda quella delle nostre montagne. L’unico valore aggiunto è che se si va lì verso l’ora del tramonto si vedono interi branchi di cervi pascolare tranquillamente lungo la strada.


Gi 26/06 Jackson - Yellowstone - Jackson (Wyoming)
Partenza da Jackson per lo Yellowstone. Bisogna per forza passare attraverso il Teton e ci vogliono quasi due ore per arrivare all’Old Faithful.
Decidiamo di fare il Grand Loop (142 miglia) per visitare bene il parco e avere maggiori possibilità di avvistare gli animali (che si trovano soprattutto nella parte più a nord).
La nostra prima tappa all’interno dello Yellowstone è l’Old Faithful. Dopo aver parcheggiato la macchina aspettiamo l’ora x: ogni ora e mezza circa il geyser emette un getto d’acqua che arriva anche a 60 metri di altezza. C’è una tolleranza di 10 minuti prima e dopo l’ “ora x”, che viene indicata nel Visitor Center accanto all’Old Faithful. Puntuale come un orologio ecco il geyser che “esplode” con un incredibile getto d’acqua.
Riprendiamo l’auto e continuiamo il tour. Ci fermiamo al Midway Geyser Basin e facciamo una magica passeggiata (è un loop) sul cratere del geyser.
Torniamo al parcheggio e ci avviamo alla terza tappa: Fountain Paint Pot, dove facciamo un’altra passeggiata (è sempre un loop) nel corso della quale vediamo altre meraviglie della natura (geyser, pozze di fango in ebollizione, un laghetto da sogno, …).
Risaliamo in auto e raggiungiamo Mammoth Hot Spring, dove facciamo un’altra passeggiata per vedere le “scale” di travertino e le sorgenti di acqua calda. Poi via a vedere la Tower Fall, che al confronto con tutto il resto sembra quasi un nonnulla. E infine chiudiamo il nostro giro del Grand Loop al tramonto con l’Artist Point (subito dopo il Canyon Village), un tripudio di colori in mezzo al canyon e alle cascate (Upper Falls).
Il nostro tour è stato ricco di avvistamenti di animali: marmotte, due orsi (uno ha addirittura attraversato la strada e si è nascosto dietro la nostra auto. Che emozione!), un branco di pronghorn (una specie di cervi), decine di bisonti (anche questi a un metro dalla nostra auto), due maestose alci, un cerbiatto, scoiattoli (ma ormai a loro siamo abituati. Ogni parco ne è pieno) e svariati branchi di cervi.
Pernottamento al Gables Motel per 116,00 US$ a coppia. Un furto con scasso. L’hotel è caro (sempre meno degli altri ma comunque più del Motel 6) e la pulizia lascia un po’ a desiderare. Del resto la Lonely non menziona nemmeno questo paese (che è l’unico prima del parco arrivando da sud) quindi è troppo sperare in una dritta per un albergo economico. Non abbiamo voglia di girare per cercare qualcos’altro, perciò ci accontentiamo.

La cosa più bella vista oggi: l’Old Faithful, e soprattutto il Midway Geyser Basin, Fountain Paint Pot, e l’Artist Point.

Considerazioni generali sullo Yellowstone NP:
assolutamente imperdibile! Vale tutto il viaggio. Andare in Usa e non vederlo sarebbe come visitare Roma senza aver visto il Colosseo o andare in Egitto e non recarsi ad Abu Simbel. Se poi amate gli animali questo è il posto giusto per vederne tanti! Questo parco, infatti, ha la più alta concentrazione di fauna spontanea di tutti gli Stati Uniti continentali. Quando vedrete una fila di macchine lungo la strada, e un’orda di persona armate di macchina fotografica e telecamera, fermatevi! Sicuramente hanno avvistato qualche animale. Inoltre fatevi dare dal Visitor Center la cartina in cui si segnalano tutte le specie presenti nel parco e i posti più probabili in cui incontrarle.
Vedete questo parco per ultimo perché tutto ciò che vedrete dopo verrà oscurato dal ricordo dello Yellowstone e probabilmente non riuscirete ad apprezzarlo.
Nonostante avessi aspettative molto alte questo parco non le ha deluse, anzi le ha superate. Forse siamo stati anche fortunati per la quantità di animali visti, ma le bellezze naturali sarebbero state di per sé più che sufficienti a rendere questa visita indimenticabile, unica ed irripetibile. Siamo rimasti veramente colpiti e affascinati.
Lo Yellowstone è stato il primo parco nazionale istituito al mondo (nel 1872) e, nonostante 20 anni fa sia stato vittima di un terribile incendio durato tre mesi (i cui effetti sono ben visibili in tutto il parco), riesce a rapire il turista con le sue bellezze e le sue peculiarità: come i suoi geyser (una buona metà di tutti quelli esistenti al mondo si trovano qui) che sono davvero uno spettacolo mozzafiato. Personalmente ho apprezzato non solo l’Old Faithful, il più famoso di tutti, ma anche il geyser del Fountain Paint Pot, il cui caleidoscopio di colori (giallo, azzurro, grigio,…) fa quasi dimenticare di osservare l’acqua mentre “esplode” , tanto si è rapiti dalle sue sfumature. Ci si chiede come facciano ad esistere tali e tante gradazioni in natura. Ma questo accade durante l’esplorazione di tutto il parco.
Un altro posto per me indimenticabile all’interno di questo parco è stato il Midway Geyser Basin, dove abbiamo fatto una passeggiata (si tratta di un loop) sul cratere del geyser e abbiamo visto l’acqua bollente da lui prodotta tuffarsi direttamente nel fiume gelato. Con tutto quel fumo provocato dal calore prodotto dal cratere e tutti quei colori (giallo, arancione, rosso, grigio, azzurro, blu,…) mi sono ritrovata in un’atmosfera veramente magica, sembrava di essere dentro un film della Walt Disney e stavo solo aspettando che spuntasse un unicorno o qualche altro animale fatato. Cosa che, ahimè, non è successa.
Tra i luoghi imperdibili anche l’Artist Point, la cui vista mozzafiato sul canyon e sulle cascate dell’Upper Falls, unita alle fantastiche gradazioni di colore della roccia (che mi hanno ricordato molto l’Artist Palette della Death Valley) sembra un capolavoro della natura. Per vedere bene i colori però andateci al tramonto!!!
Ricordatevi inoltre che dallo Yellowstone a Los Angeles ci vogliono tre giorni pieni di macchina, quindi considerate per tranquillità 4 o 5 giornate per avere il tempo di gestire eventuali imprevisti (rottura della macchina, malesseri causati da aria condizionata, cibo, …).

Vai alle foto dello Yellowstone National Park


Ve 27/06 Jackson – Salt Lake City – Elko
Partenza da Jackson verso Los Angeles.
On the road.
Pernottamento a Elko al Motel 6 per 58.23 US$ a coppia.


Sa 28/06 Elko – Reno – Sacramento – Fremont
Partenza da Elko verso Los Angeles.
On the road.
Abbiamo deciso di non visitare San Francisco e la Napa Valley. La prima perché non ci incuriosisce particolarmente, la seconda perché io sono astemia e mio marito non potrebbe bere dovendo guidare (anche se un giretto alla “Sideways” – vi ricordate il film? – potrebbe essere divertente). Preferiamo vedere la costa tra San Francisco e Los Angeles e, soprattutto, riposarci su qualche spiaggia per riprenderci da questo faticoso tour.
Pernottamento a Fremont al Motel 6 per 52.91 US$ a coppia.


Do 29/06 Fremont – Big Sur (Monterey-Cambria) – Santa Barbara – Ventura (California)
Partenza da Fremont per il Big Sur (il tratto da Monterey a Cambria).
Percorriamo la Hwy 1 dove ogni 100 metri c’è un punto panoramico ma a metà strada dobbiamo tornare indietro a causa di un incendio scoppiato nel parco nazionale di Los Padres. La Lonely Planet, che dava questo posto come imperdibile, diceva: “la costa qui è di una tale bellezza da mettere soggezione”. La definizione non ci trova concordi. Certo, è carino, ma in molti posti della nostra Italia (Sardegna, Puglia, Sicilia,…) e nelle isole tropicali da noi visitate gli scorci sul mare sono decisamente più affascinanti.
Ci dirigiamo a Ventura per informarci sulle Channel Island, soprannominate le Galàpagos californiane. Dopo aver guardato qualche depliant, la cosa non ci convince, sembra troppo turistica, la classica americanata: giro in barca con cocktail, aria condizionata e sollazzi vari. La natura sembra passare in secondo piano e quand’è così il dubbio è che non sia poi così spettacolare. Per di più le vere Galàpagos le abbiamo viste e ciò che si vede negli opuscoli non ci sembra nemmeno lontanamente paragonabile.
Pernottamento al Motel 6 di Ventura per 65.99 US$ a coppia. Chiediamo alla receptionist di prenotarci il Motel 6 di Los Angeles per 3 notti.


Lu 30/06 Ventura – Malibù – Los Angeles
Partiamo da Ventura diretti alla spiaggia di Malibù per un meritatissimo riposo. Ci sollazziamo al sole!
Pernottamento al Motel 6 di L.A. (Harbor City) per 3 notti al costo complessivo di 215,00 US$ a coppia. A Los Angeles il Motel 6 ha moltissimi alberghi dislocati in tutta la città. Io ho scelto quello di Harbor City perché, oltre ad essere uno dei più economici, stava a metà strada tra Venice e Long Beach, e in più non lontano dall’aeroporto.

Vai alle foto di Malibù


Ma 01/07 Los Angeles
In mattinata visitiamo Beverly Hills, West Hollywood, Hollywood: Rodeo Drive, Hollywood Boulevard, la Walk of Fame (passeggiata da La Brea Boulevard a Vine Street). Vista della scritta Hollywood sulla collina. L’espresso dello Starbucks è veramente buono! E lo shopping su Hollywood Boulevard non è per niente costoso. Finalmente per trovare qualcosa per me non devo andare nel reparto bambini o adolescenti. La taglia 40 esiste anche in America, però corrisponde alla 36.
Nel pomeriggio visitiamo la spiaggia di Santa Monica (il Santa Monica Pier: il molo dei divertimenti) e facciamo una passeggiata a Venice Beach (l’Ocean Front Walk), dove è pieno di bancarelle e mercatini vari.

Vai alle foto di Los Angeles


Me 02/07 Los Angeles
Trascorriamo la giornata a Long Beach, spiaggia decisamente meno caotica di quelle visitate finora. Finalmente un po’ di silenzio, pace e tranquillità.


Gi 03/07 RITORNO Volo Los Angeles - Roma
Volo ore 15.20 da LA.
Arrivo a Roma il 4 luglio ore 12.10.







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